Monts de la Vallée 2013 di Antoine Bouvet
Una canzone di Gianni Togni recitava così: “E guardo il mondo da un oblò m’annoio un po’ … ma cambierò, si cambierò…“
Credo che in molti osservino il mondo enologico attraverso un oblò, soliti schemi, impreziositi da innumerevoli commenti legati ad una fantasia fiabesca.
Allargare i propri orizzonti dovrebbe essere, per qualsiasi appassionato di vino, una malattia della quale non esiste una cura.
La curiosità mi costringe ad inoltrarmi per sentieri non ancora battuti, a scalare pendii sottovento dai quali è molto facile cadere, ma questo non mi spaventa , anzi mi arricchisce di esperienze e di volontà che mi portano sempre verso nuovi traguardi.
Tutto questo mi esalta e mi fa sentire come un bambino con un giocattolo nuovo, desiderato ed atteso, pronto a scartarlo e a viverlo.
Ed eccolo il mio nuovo giocattolo, Les Monts de la Vallée 2013 di Antoine Bouvet.
La maison Bouvet è ubicata a Mareuil-sur-Ay, nella grande Vallée de la Marne, fondata dal nonno Guy nel 1970, dal quale Antoine ha ereditato la passione verso lo champagne.
La produzione di questa cuvée è limitata a pochissime bottiglie, 1998 precisamente, come anche il patrimonio delle vigne, che oltre a la succitata Mareuil-sur-Ay , consta anche un altro premier cru come quello di Avenay Val D’Or.
Così chiediamo ad Antoine come nasce questa cuvée :
“C’est un 100% Pinot Noir de la vendange 2013, un mélange de vignes à Mareuil Sur Aÿ et Avenay Val D’Or, Premier Cru, il n’y a pas de désherbant, travail du sol, la vinification est en cuve inoxydable, fermentation alcoolique naturelles, et Malo lactique aussi, je laisse le vin sur lies complète pendant au moins 6 mois”
Quindi, un pinot nero di due Premier Cru, nessun diserbante nella lavorazione del terreno, vinificazione in acciaio con malolattica , il vino è lasciato a contatto con i lieviti per 6 mesi.
Insieme ad altri famelici bevitori, tendiamo i calici pronti ad assaporare questo blanc de noir, e quale luogo migliore per degustarlo se non “Bacco e Perbacco” a Lucera?
Una sorprendente rivelazione l’olfattiva di questo Pinot noir!
La cremosità di una delicata pasticceria è spiazzante, suadenti note speziate ed agrumate giungono al naso insieme ad una spiccata florealità.
Viola, cannella, e piccoli fragranti frutti rossi aleggiano nel calice a rimarcare l’anima di questo pinot noir e tentare gli astanti alla beva.
L’approccio gustativo è rimarchevole, biscottato e burroso, con una acidità equilibrata che accarezza setosamente il palato, ma a differenza di altri blanc de noir, qui siamo di fronte ad uno champagne sensuale, vivace e mai invadente.
Una piacevolissima beva di un giovanissimo vigneron…
Complimenti Antoine!
Non imparerai mai tanto come quando prendi il mondo nelle tue mani. Prendilo con rispetto, perché è un vecchio pezzo di argilla, con milioni di impronte digitali su di esso.
John Updike
La più bella emozione, per chi ti ha conosciuto, sono le tue parole.
Un abbraccio, Mario.
Grazie Mario!